#Bregonze

Sospendere l’esistenza tra il macrocosmo della quotidianità

e il confortevole microcosmo delle Bregonze:

iniziate un’esplorazione senza fine verso quattro destinazioni

ideali per tutte quattro le stagioni.

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Ben arrivati al parco vulcanico più sconosciuto al mondo!
Le Bregonze o delle Bragonze sono un minuscolo sistema di colline contro le quali vi potete imbattere per andare dalla pianura alla montagna di Vicenza.
Questa porzione di mondo è compresa tra il territorio di Thiene e i pendii della montagna dell’Altipiano dei Sette Comuni: è rallegrata dal corso pescoso dell’Astico e dal giovane Igna, ma anche inumidita da numerosi ruscelli che sgorgano da un terreno poco permeabile, per via di una particolarissima composizione del sottosuolo.
 
L’origine vulcanica delle Bregonze è sotto gli occhi di tutti, tra le formazioni di basalti colonnari lungo l’Astico e le rocce basaltiche dai colori rossiccio e nero: il suolo di queste colline è un variegato gioco di rocce eruttive, effusive e sedimentarie, formatesi 60 milioni di anni fa, tra le Ere geologiche dell'Eocene e l'Oligocene, proprio nel momento della fratturazione della crosta terrestre avvenuto durante il sollevamento della struttura prealpina adiacente.
Tutto vi riporterà alle origini della terra: le pavimentazioni in acciottolato, i muri a secco, i vecchi casoni costruiti con i neri sassi, i fossili che il terreno continua a far emergere.
 
La peculiare composizione del terreno ha dato poi vita ad un affascinante ed ancor oggi incontaminato ambiente naturale, popolato da anfibi, pesci, insetti, rettili, uccelli, rapaci, piccoli mammiferi (caprioli, tassi, volpi, scoiattoli …) e contrassegnato da spettacolari distese di boschi di querce e castagni secolari.
Un reticolo di tratturi, sentieri, strade medievali e tracciati militari vi permetterà di percorrere decine e decine di chilometri immersi nel verde: per questo motivo, le Bregonze sono da sempre meta di escursionisti e di appassionati di bici.
Ma il bello è che le Bregonze possono esser sempre vissute senza particolari difficoltà anche da chi vuole semplicemente rilassarsi in un ambiente rurale: sarà per le strade alternative alle pendenze ardite, sarà per il clima temperato durante l’inverno e la frescura estiva … .
Il dolce clima collinare ha infatti da sempre favorito la pratica dell’agricoltura e dell’allevamento.
Ne sapevano qualcosa i monaci che secoli fa costruirono il loro monastero sulle colline di Rua, tra Carrè e Centrale, e il complesso di San Biagio, nella frazione di Grumolo Pedemonte.
Ancor oggi, la coltivazione di vigneti ed uliveti i cui ricami vegetali impreziosiscono il verde delle Bregonze, regala vini autoctoni ed oli di grande qualità. A questa vegetazione trionfale, fanno da contraltare piccoli boschi, frutteti, orti, campi di mais, prati a foraggio e piccoli appezzamenti riservati a coltivazioni di pregio e di alto valore territoriale.
 
Perché la presenza dell’uomo nelle Bregonze si perde nella notte dei tempi e lascia memorie impresse nel paesaggio: vecchi casoni, roccoli, muretti a secco, fontane, lavatoi, antichi luoghi di culto, edicole votive ed eleganti dimore signorili.
Le contrade rurali di Marola, Pon, Magan, Rosa, Cerchiarola, Tavani guardano dall’alto in basso i centri dei paesi dalla sobria eleganza che cingono le Bregonze: Calvene, Carrè, Chiuppano, Lugo di Vicenza, Zugliano. Fanno così intravedere un mondo operoso, testimoniato da templi di archeologia industriale, i cui destini sono indissolubilmente legati alla forza delle acque: mulini, opifici di fine Ottocento, centrali idroelettriche.
Potete addentrarvi in questa dimensione dinamica: fate spazio a nuovi saperi, fatevi coinvolgere dai vecchi sapienti. Il cerchio si chiuderà magicamente.
Il rotondo skyline delle Bregonze va dai 150 metri s.l.d.m. e culmina nello snodo centrale di Ca' Vecia (Ca' Vecchia) e Pian di Marola, fino alla quota massima 422 metri s.l.d.m..
Potete salire su queste colline e, come in una torre panoramica, girare lo sguardo a 360° e fissare le immagini delle vedute il Monte Summano, l’Altipiano di Asiago, la Valdastico, le Prealpi Venete e la pianura di Vicenza.
Le strade curvilinee poco trafficate vi traghetteranno tra il paesaggio movimentato del nord, con versanti più scoscesi delimitati dall’Astico, e il morbido declivio verso la pianura, intervallato da molteplici piccole incisioni tra le quali spicca la valle del torrente Igna.
Ed è proprio in quel piccolo mondo compreso tra l’Astico e l’Igna che potete iniziare l’esplorazione all’infinito delle Bregonze …
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