Lugo, la vedetta delle Prealpi Venete

Focus
Un equilibrio di natura e di presenza umana segnano Lugo di Vicenza, il paese dei “boschi sacri” (dal latino lucus: bosco sacro) e delle grotte naturali, denominati covoli in dialetto veneto. Lugo è un comune dalla storia millenaria che si perde nella Preistoria, a partire dal Mesolitico, epoca di cui si sono ritrovati dei resti paleontologici nel colle di Lonedo, più precisamente nel “Covolo di Lonedo”, nel parco dell’incomparabile Villa Piovene Porto Godi. Come altre località dell’area pedemontana vicentina, fu abitato già in epoca romana – le monete rinvenute negli scavi indicano almeno dall’epoca repubblicana -, grazie anche alla presenza sul suo territorio del torrente Astico, importante risorsa idrica anche per i secoli a venire e strategica via di comunicazione.
Durante il Medioevo Lugo fu soggetta ad incursioni da parte dei barbari, a cui si opponeva da una fortificazione, databile intorno al X secolo e di cui oggi non v’è più traccia, ubicata sul colle dove oggi sorge la Chiesa di San Pietro. A quel tempo i centri abitati del lughese erano tre: Lonedo, che fino al 1260 era indipendente, la zona delle contrade Serra, Plauta e San Giorgio e Monte San Pietro. Nei secoli successivi Lugo subì la dominazione di Ezzelino III, degli scaligeri e dei carraresi, per esser annesso poi alla Repubblica di Venezia, sotto la quale conobbe un relativo periodo di pace, seppur intristito da epocali epidemie di peste, testimoniate dalla località Lazzaretto a nord del centro storico.
Dopo la caduta della Serenissima (1797) e la fine del regno napoleonico (1815), Lugo passò sotto gli austriaci.
Durante la Prima Guerra Mondiale Lugo ospitò diversi reparti dell'esercito e il capo dello stato maggiore britannico stabilì il suo comando in Villa Godi Maliverni, dove in seguito soggiornò anche il Principe di Galles, Edoardo VIII. Notevoli furono le perdite umane e i danni alle montagne, diventate il teatro di un’estenuante guerra di trincea. Dei boschi sacri rimase poco ed ancor oggi Lungo la nuova strada pedonale che da Bocchetta Monte Corno porta a Malga Granezzetta è possibile scorgere le trincee che furono scavate lungo il pendio che scende da Monte Mazze e che costeggia il Pian di Granezza. Questi resti di architettura militare, scavati nelle vive rocce della montagna lughese, conservano ancor oggi postazioni di artiglieria e i ricoveri in caverna per le truppe in caso di bombardamento.
Nel corso della Seconda Guerra Mondiale la popolazione di Lugo conobbe alcuni momenti dolorosi durante la Resistenza; in particolare nella zona di Mortisa furono trucidati alcuni partigiani.
Nel dopoguerra, l’emancipazione della popolazione è passato attraverso lo sviluppo di un’economia artigianale e manifatturiera, che tuttavia non ha intaccato la bellezza del suo paesaggio e il suo habitat naturale.
Lugo è infatti un paese diffuso in moltissime borgate e dalla morfologia variegata: è formato da un’area pianeggiante che comprende l’alveo del torrente Astico e da sue versanti collinari.
Uno, a nord, comprende ariose e boscose alture punteggiate da chiese ed eleganti dimore nobiliari: questi pendii salgono poi rapidamente verso la montagna dell’Altipiano dei Sette Comuni, fino ai 1300 metri di altezza, dove ancor oggi sono attive diverse malghe con i relativi alpeggi.
L’altra area collinare è invece quella ricompresa invece nel complesso delle Bregonze, il cui versante nordorientale scende abbastanza ripido verso l’Astico ed è intagliato dai due profondi solchi del Valdaro e della Val de Onéo. In questo peculiare contesto paesaggistico, sorgono alcune piccole contrade dalla posizione panoramica: Santa Maria, Lazzarini, Rosa, Cerchiarolla.
Al di sopra di queste contrade, la pendenza si rimodula gradatamente fino ad arrivare alla rotondità della sommità collinare, in località Cà Vecia.
Luoghi
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Via Cartiera,

Lugo di Vicenza

La Cartiera Burgo si trova nella zona pianeggiante di Lugo, lungo la sponda sinistra del torrente Astico.
La cartiera si compone di due edifici, uno più antico, e uno più recente. L’edificio originario fu costruito dalla famiglia Piovene nel Cinquecento per la produzione della carta. Durante il XIX secolo Bernardino Nodari ampliò l’attività e i suoi figli, i quali alla morte del padre ne divennero proprietari, edificarono nel vicino paese di Calvene una centrale idroelettrica per provvedere al fabbisogno energetico della cartiera e successivamente introdussero la pettinatura della carta.
Nella cartiera si iniziò a lavorare la carta a macchina già nel 1866: la manifattura andava dalla carta per uso comune fino ai prodotti di lusso.
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Via Santa Maria 8,

località Sanguanin,

Lugo di Vicenza

Nel territorio di Lugo di Vicenza potrete scoprire diversi oratori disseminati tra le contrade del paese, a ricordare la devozione popolare e alcuni accadimenti storici che hanno segnato la vita della comunità lughese. In località Mortisa, ad esempio, si trova la Chiesa della Maternità della Beata Vergine Maria che fu edificata nel 1834 e poi demolita durante la Prima Grande Guerra per realizzare una strada di collegamento tra il Comune di Calvene e l’Altopiano dei Sette Comuni. Nel 1925 i lughesi ricostruirono questo oratorio ampliandone le dimensioni.
Del 1945 è la Cappella in località Gallaro, dedicata alla Madonna del SS. Rosario: questa semplice cappella ottagonale presenta un’abside circolare e due piccole sacrestie. Essa è rivolta verso Oriente e conserva al suo interno i nomi e le effigi dei dispersi e caduti in Russia durante la Seconda Guerra Mondiale.
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Via Mare 3,

Lugo di Vicenza

Questa piccola chiesa è collocata lontano dal paese in un colle di origine vulcanica da cui si gode di uno spettacolare panorama verso sud. Le sue origini risalgono intorno al 1424 ed è considerata la prima Chiesa parrocchiale di Lugo. Il suo semplice impianto è stato più volte rimaneggiato nel corso dei secoli. La facciata, rivolta ad ovest, si contraddistingue per le quattro lesene, il timpano, i resti di un'arcata e di una lapide marmorea sopra alla porta d'ingresso principale. Il campanile si staglia invece sul lato nord.
All'interno si possono apprezzare il soffitto a capriate lignee e tre altari barocchi: l'altare maggiore, intitolato ai SS. Pietro e Paolo e gli altari laterali, dedicati a Sant'Eurosia e a San Sebastiano.
Una leggenda locale narra che nelle viscere del colle su cui poggia questa chiesa sia nascosto un mitico vitello d'oro.
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Piazza XXV Aprile, 22,

Lugo di Vicenza

Costruita tra il 1900 e il 1926 sulle fondamenta dell’antica parrocchiale, restaurata a metà dell’Ottocento, ma ormai troppo piccola per la crescente popolazione di Lugo, questa Chiesa fu elevata a chiesa arcipretale nel 1930 e dedicata a San Giovanni Battista nel 1936.
Situata in una posizione dominante il paese, è una chiesa dall’aspetto maestoso ad un’unica navata, in stile corinzio, che conserva alcune opere dei Carpioni e La decollazione di S. Giovanni Battista del Balante.
Fatto curioso è che non ha un campanile e che le sue campane sono sostenute da un basso castello a fianco dell’edificio.
Attività

Prendetevi il gusto di aggiungere un fuori programma al vostro piano di viaggio, per rilassarvi in un’altra dimensione naturale e per inebriarvi con un concentrato d’arte esilarante!

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Un’oasi fuori l’isola

Metti un laghetto con una riserva naturale, un’area pic nic, un sentiero ciclopedonale attorno allo specchio d’acqua, dei capanni per il birdwatching: siete nell’Oasi Salgea!
Appena fuori dal territorio collinare delle Bregonze, potete concedervi qualche ora di puro relax, in quest’oasi condivisa tra i Comuni di Lugo di Vicenza, Zugliano e Fara Vicentino.
Questa zona umida è collocata vicino al corso del torrente Astico, dove una volta sorgeva la cava di ghiaia Salgea. Con l’epocale inondazione del 1966 l’Astico uscì dagli argini e le sue acque defluirono nell’ansa dove si trovava la cava, da cui si dipartiva anche la Roggia Breganzina che proseguiva poi fino a Breganze che alimentava l’Antico Maglio Tamiello di Breganza. La cava chiuse l’attività nel 1979.
Durante la successiva riqualificazione dell’area, le acque dalla falda acquifera sottostante riemersero a formare l’attuale e profondo laghetto, dove oggi potete incontrare diverse specie di uccelli selvatici, anatre e … rane!
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Tra le ville di Lonedo

Cambiate prospettiva! Scendete dalle Bregonze attraverso Via Graziani o Via Molan e passate l’Astico sopra il Ponte degli Alpini. Proseguendo poi per Via Roma, Via Matteotti e Via Palladio giungerete sul colle di Lonedo: con un saliscendi di una mezz’oretta circa a piedi vi ritroverete ad ammirare le Bregonze dal punto di vista del famoso architetto vicentino Andrea Palladio.
In questa frazione di Lugo sorgono per l’appunto, a pochi metri l’una dall’altra, due splendide ville venete, Patrimonio UNESCO: Villa Piovene Porto Godi e Villa Godi Malinverni.
Villa Piovene Porto Godi, che trovate al civico 51 di Via Palladio, è un edificio d’ispirazione palladiana, costruita nel 1541 per il Conte Tommaso Piovene. Il corpo centrale databile tra il 1539 e il 1541 è attribuito al Palladio. Fu rimaneggiata a più riprese: nel 1587 fu aggiunto il pronao ionico. Nel Settecento l’architetto
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Tradizione + Folklore

Vita rurale

MALGHE E MALGARI
La parte montana di Lugo è puntellata da una serie di malghe che orbita intorno alla piana di Granezza.
Il facile anello pedonale Monte Corno - Malga Granezzetta -piana di Granezza - Monte Corno offre un’occasione di passeggiata in montagna tra alti boschi adatta a tutti.
Il giro delle Malghe sul territorio di Lugo parte salendo per la strada di Mare e Lore e poi per il Malleo calvenese. Passata la zona del Cavalletto, si arriva al Casello del Guardia. Originariamente utilizzato come baracca per il guardaboschi, è stato successivamente ampliato. Oggi è un punto di ristoro dalla spettacolare veduta panoramiche sulla pianura vicentina. L’accesso è possibile anche da Monte Corno di Lusiana che dista un chilometro circa.
Da Monte Corno di Lusiana, è raggiungibile anche la Malga Granezzetta gestita dalla ProLugo: da Rifugio Granezza si svolta a sinistra su strada bianca di un chilometro circa, in parte chiusa al traffico veicolare. Malga Granezzetta è un rifugio per il soggiorno di comitive e gruppi; nel medesimo contesto naturale vi sono aree attrezzate per i picnic e numerosi tracciati per passeggiate nel cuore dei boschi.
Dalla piana di Monte Corso si possono poi raggiungere le Malghe delle Mazze: presso Malga Mazze Superiori, anch’essa caratterizzata dalla incomparabile veduta sulla piana vicentina, è ancora attivo il caseificio per la lavorazione del formaggio; Malga Mazze Inferiori è invece localizzata nel versante meridionale di Monte Mazze, in un peculiare ambiente interessato da fenomeni di carsismo che hanno definito la morfologia dell’intera zona. Completano la rosa delle malghe lughesi la panoramica Malga Tena, alla quale si accede da località Campana di Lusiana, e Malga Usecche, oggi dismessa.
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Memorie di economia passata

IL BASALTO
Dovete sapere che nella zona della frazione di Mare esisteva un’antica cava di basalto dalla quale si estraeva pietra basaltica nera, sempre a testimoniare l’origine vulcanica di questo territorio. Questa pietra facile da lavorare e dalla proprietà refrattaria era utilizzata utilizzata per produrre gli alari da posizionare all’interno dei caminetti. Perciò, essa era popolarmente conosciuta con il nome di “canida fogolare” o di “can da fogo”, nel dialetto locale, ma anche come “pietra di Lugo”. Di più, per via della sua forma a lunghe tavole, era stata soprannominata pure “pietra di Mosè”! Fatto sta che questo materiale fu ampiamento utilizzato a partire dal XVI secolo anche per la costruzione di numerosi caminetti e focolari nelle case e nelle dimore del vicentino.

Specialità lughesi

Il piatto del viandante: i bucatini alla lughese
Cosa c’è di più confortante di un piatto di pasta dopo aver atto un po’ di movimento. Se poi il piatto è succulento come i bucatini alla lughese la giornata si conclude felicemente.
I bucatini sono il piatto per antonomasia della tradizione gastronomica di Lugo di Vicenza tanto da esser i protagonisti indiscussi della Festa di San Giovanni Battista che si tiene nel mese giugno. Questo piatto è frutto di un’accurata ricerca storica che lo fa risalire al “piatto del viandante” la cui ricetta originale prevedeva che la pasta fresca all’uovo fosse con ragù di carne, burro e un misto di funghi di bosco - porcini, finferli, chiodini- dell'Altopiano di Asiago
Originariamente questo piatto era proposto dal ristorante “Il Torchio Antico”, il cui nome nasce per l’appunto dal torchio antico del 1780 conservato nelle barchesse di Villa Godi Malinverni, e rispecchia appieno la tradizione vicentina della pasta al torchio. La pasta di grano tenero e uova viene lavorata con quest’attrezzo
per esser trafilata e trasformata nei caratteristici formati dei “bigoli” (grossi e ruvidi spaghetti) e dei “gargati” (rustici maccheroncini tubiformi e rigati).
La preparazione dei “bucatini alla lughese” è riconosciuta come De.Co. (Denominazione Comunale) con una ricetta che prevede: della pasta all’uovo o secca corta e rigata da cuocere in un brodo di carne; un condimento un ragù rosso di carni miste (pollo, vitello e manzo d’allevamento locale); dei funghi di un misto bosco (porcini, finferli, chiodini dell’Altopiano di Asiago); aromi salvia, alloro, sale, pepe e una noce di burro per la mantecatura finale; un’eventuale aggiunta di panna da cucina.
I bucatini si possono gustare in tutte le stagioni, anche perché i funghi possono esser sia freschi che essiccati, in occasione di alcune manifestazioni territoriali e presso i numerosi ristoranti di Lugo, meglio se accompagnati da un calice di vino rosso locale, della DOC Breganze:
Il Torchio Antico, Via Palladio 46, Lugo di Vicenza
Ristorante La Casara, Via Divisione Julia 3, Lugo di Vicenza
Ristorante "Da Rosy", Via Cartiera 2, Lugo di Vicenza
Ristorante Le Kilt, Via Leopardi 2, Lugo di Vicenza.

Prodotti naturali, benefici e … ruspanti

Il paniere lughese
Tra le specialità del territorio di Lugo che vi conquisteranno in primis troviamo i formaggi vaccini prodotti negli alpeggi di Malga Mazze Inferiori e Malga Mazze Superiori.
Il latte delle mucche viene lavorato a crudo nel piccolo caseificio di Malga Mazze Superiori secondo le antiche ricette dei casari e trasformato in formaggio mezzano e in formaggio vecchio stagionato oltre sei mesi.
Altro prodotto tipico di Lugo di Vicenza sono i marroni, a detta di molta tra i buoni della zona per sapore e consistenza grazie alla forte mineralità del terreno ed all’ariosità dei declivi collinari. Un tempo era un integratore di vitamine, sali minerali e carboidrati per la popolazione locale, oggi invece è una prelibatezza che è coltivata in modo biologico e raccolta ancora con metodi tradizionali. Il marrone è versatile in cucina: può esser mangiato lesso, cotto alla brace o in padella di ghisa (caldarroste); può esser utilizzato anche come condimento per sughi e come ingrediente per dolci. A Lugo si trovano castagneti (altrimenti detti “gli alberi del pane”) nella zona collinare, nello specifico a in località Mortisa dove si concentrano i maggiori produttori e dove, ogni anno ad ottobre, si tiene la tradizionale festa che culmina con la premiazione del “Maron dè Oro”.
Come le castagne, anche le noci sono un tipico frutto autunnale dalle benefiche proprietà antiossidanti e utili per la prevenzione della malattie cardiovascolare, impiegato in pasticceria e in cucina per salse o in abbinamento ai formaggi ed ai mieli della zona. Il noce è un albero da frutto che contribuisce a comporre il paesaggio della pedemontana vicentina e che cresce vicino agli orti ed ai filari delle viti. A Lugo, in particolare nella sottozona di Mortisa, si coltivano alberi da noce da sempre e nel mese di ottobre si tiene anche una tradizionale festa dedicata a questo frutto e che premia la “Nosa dé Oro”.
Non si parte dalle Bregonze senza aver poi sorseggiato la “Sgnappa e miele" un liquore tradizionale lughese a base di grappa di Bassano di prima qualità e di miele biologico, la cui ricetta è tramandata di generazione in generazione. Prodotto su ricetta esclusiva dell'Apicoltura Valdastico sulle colline di Molan, potete portarvi a casa quest’ottimo digestivo e coadiuvante naturale contro i primi sintomi di raffreddamento, acquistandolo presso il punto vendita in via Vivaro,7 a Zugliano.
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